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Lo spazio cucina e la sua organizzazione


I fuochi dovrebbero essere due; uno soltanto può andare bene per le emergenze, tre, se si vuole che le pentole possono trovare la loro posizione, richiedono uno spazio che si trova soltanto su barche di lunghezza superiore ai tredici/quattordici metri. Il forno è un’ottima cosa e, in certe sere particolarmente fredde, può svolgere anche la funzione di stufa. Il tutto, ovviamente, deve essere basculante.
Per poter cucinare comodamente e in sicurezza deve essere possibile sistemare una cinghia regolabile che permette di cucinare usando entrambe le mani quando l’andatura è tale per la quale il cuciniere è sottovento al fornello. La cinghia è messa in posizione soltanto quando serve tramite due robusti moschettoni da incocciare su opportuni anelli preventivamente predisposti. Un robusto tientibene cui potersi appoggiare risolve l’analogo problema quando la barca è sbandata dalla parte opposta.
La batteria di cucina deve essere costituita da poche pentole con dimensioni calibrate sulla misura dei fuochi e del gavone per riporle. La pentola pressione è quasi un “must”: essa fa risparmiare tempo, acqua e gas. Inoltre essa è chiusa in modo ermetico e quindi è facile da maneggiare con la barca che rolla. Anche il bollitore per l’acqua è un utile accessorio; esso è chiuso e possiede un piccolo becco che permette di versare con precisione acqua bollente per preparare tè, caffè, brodi, cibi liofilizzati che diventano un toccasana in condizioni meteo-marine dure. Un paio di padelle, munite dei relativi coperchi, con il fondo antiaderente si apprezzano quando si vuole “ripassare” una pasta o fare una frittata. Se lo spazio necessario a riporre tutti questi oggetti dovesse mancare i coperchi possono essere sostituiti da piatti. Per il forno possono essere usate teglie di acciaio inox o in pirex: sono facili da lavare e non si ossidano. Inoltre possono essere riposte direttamente all’interno del forno stesso.
Il lavello (due senz’altro favoriscono l’operazione di riordino) dovrebbe essere posizionato verso il centro della barca per evitare di dover chiudere la saracinesca dello scarico quando la barca naviga sbandata dalla sua parte nel caso sia istallato a murata.
Una superficie piana accanto ai lavelli e al piano di cottura è quasi indispensabile per la lavorazione e la preparazione del cibo (tagliare, tritare, pulire, sbucciare, ecc.).
Per noi italiani la caffettiera è uno degli accessori della cucina indispensabile. Un consiglio è di usarla soltanto a barca ferma, ancorati in rada. Essa è un oggetto che ha il suo baricentro che si sposta in alto quando l’acqua passa attraverso il filtro e si sposta nella camera superiore. Il caffè è un grande piacere, ma rovesciato, bollente, addosso a chi lo sta preparando, diventa una brutta tortura. In navigazione, specialmente se il tempo non è dei migliori, optiamo per il caffè liofilizzato.
Per la tavola le scodelle, in sostituzione dei piatti fondi, sono da preferirsi perché diminuiscono senz’altro il rischio di rovesciare il cibo. Per bere sono ottimi i boccali con il manico che possono anche servire da tazze. Quelli in acciaio inox sono costosi, ma praticamente eterni. Quelli in melanina, belli da vedere quando sono nuovi, diventano rapidamente scuri quando li utilizziamo per bere il tè o il caffè.

La cambusa
Cucinare in barca richiede una piccola dose di perizia e di adattamento: non è la stessa cosa che farlo a casa. La cucina è piccola, con pochi accessori e non sempre c’è il forno. Cucinare durante la navigazione è scomodo e, in certe condizioni, se non si presta la dovuta attenzione, anche pericoloso. D’altronde non si deve nemmeno correre il rischio di indebolirsi mangiando male perché è difficile mettersi ai fornelli. Con la barca che batte sull’onda deve esserci in giro soltanto l’indispensabile. In certe condizione è bene cucinare con una sola pentola, sostando di fronte ai fornelli il minimo tempo possibile, in condizioni di sicurezza.
D’altra parte, per fortuna, le giornate di tempo buono sono più numerose di quelle con il tempo cattivo: ci sono tante veleggiate tranquille, serene che ci riconciliano con il mondo; ci sono tante giornate trascorse alla fonda su accoglienti baie. In queste situazioni la musica cambia e, se vi piace cucinare e mangiare buoni cibi ben preparati, ci si può sbizzarrire. L’idea che in barca si deve mangiare in modo frugale cibo conservato in scatola, è assolutamente da abbandonare. Nelle attuali barca da crociera l’istallazione di efficienti e capienti frigoriferi e di spazi dedicati alla conservazione dei cibi è ormai cosa acquisita e, dunque, il fatto di mangiare in un modo o nell’altro dipende soltanto da noi.
L’approvvigionamento del cibo ha come base di partenza quello che ognuno di noi farebbe per la spesa di casa. L’enorme differenza è data dal fatto che, se all’ultimo momento manca qualcosa, non si può fare un salto al negozio sotto casa per comprarla. In secondo luogo lo spazio disponibile per la conservazione dei cibi freschi, come la frutta e la verdura, è limitato. L’elenco del cibo da acquistare dipende da quanti siete in barca e da quanto tempo ci starete. Ci sono comunque delle derrate alimentari che conviene in ogni caso avere abbondantemente a bordo; esse si conservano a lungo nel tempo e, se avanzano alla fine della vacanza, sono utilizzabili per il prossimo anno: zucchero, sale fino e grosso, olio d’oliva, aceto, riso, pasta, purè liofilizzati, fette biscottate, legumi secchi (ceci, fagioli, ecc.) dadi, scatolette di tonno, di sgombro e di carne, caffè liofilizzato e no, tè, camomilla, marmellata, miele, ecc.
Una buona abitudine è quella di predisporre una lista da spuntare per l’acquisto del cibo prima della partenza. Qui di seguito si riporta un elenco da intendersi come una guida da spuntare per l’acquisto. Essa è predisposta per una settimana e per quattro persone. I gusti personali possono far aggiungere o togliere molte delle cose elencate.  Potendo scegliere dare la preferenza a confezioni di piccolo taglio (ad esempio una damigianetta di vino da 5 litri crea qualche problema in più, una volta aperta, rispetto a 5 bottiglie da 1 litro):

cambusa di base (per una settimana e per quattro persone)
fiammiferi - sale fino - sale grosso - spezie varie - scottex ( 5 ) - carta igienica ( 6 )- tovaglioli di carta - piatti di carta (100) - bicchieri di carta - tovaglie di carta (2) - pellicole trasparenti per alimenti - pellicole di alluminio per alimenti - carta forno - sacchetti per surgelare gli alimenti (10-20 di varie dimensioni) -spugnette abrasive (2) - detersivo per piatti - detersivo (del tipo per lavare a mano) per panni - buste di plastica per la spazzatura(14) - bagnoschiuma - balsamo - shampoo - spaghetti/pasta corta (5 Kg.) pastina (2 confezioni) - riso (1 Kg.) - purè liofilizzato - crackers - condiriso - bibite - vino - birra - olio di oliva (2 litri) - aceto - nutella - succhi di frutta - marmellata - biscotti - zucchero (1 Kg.) – caffè - the – orzo – camomilla - funghi secchi - ceci in scatola (3) - fagioli in scatola (3) - piselli in scatola - mais in scatola (3) - dadi per il brodo – liquori - carne in scatola (4) - tonno in scatola (6) - filetti di sgombro in scatola (3) alici in scatola (5) - polpa di pomodoro in scatola (4) - pane a lunga conservazione - acqua minerale (40 litri) - zucchine in scatola - funghi in scatola - carciofi in scatola - minestrone in scatola - olive verdi - olive nere – cipolline - sott'oli – sottaceti - melanzane in barattolo – capperi

cambusa dei cibi freschi
prezzemolo - cipolle - aglio - rosmarino - pancetta - burro - patate (2/3 Kg.) - wurstel - prosciutto - salame - formaggini - formaggio - parmigiano - panna a lunga conservazione - uova (12) - frutta fresca - limoni – pomodori - insalata - carote – sedano - latte a lunga conservazione - pane da tagliare a fette

carburanti e affini
Gasolio - benzina - olio per miscela - olio per il motore - pile elettriche

La durata del cibo fresco dipende dalla disponibilità o meno di un frigorifero e dallo spazio disponibile. La carne ed il pesce si conservano per poco tempo e soltanto in frigorifero. Per i formaggi, soprattutto per quelli stagionati, è sufficiente un luogo fresco. Il burro salato si conserva con più facilità di quello normale. Il latte a lunga conservazione può stare anche fuori dal frigo.
Per la frutta e la verdura il discorso è più complesso; le patate, l’aglio e le cipolle si conservano per settimane. Le carote rimangono a lungo fresche se tenute in un sacchetto per alimenti forato all’interno del frigo. I pomodori, ben lavati e ben asciugati, si conservano in frigo anche per un paio di settimane. Logicamente e bene controllare il tutto quasi quotidianamente.
Se pensate di acquistare una barca che non possiede il frigorifero preoccupatevi almeno che ci sia una ghiacciaia, un vano isolabile con lo scolo (munito di saracinesca di chiusura) in sentina; nella ghiacciaia può essere riposta una bottiglia d’acqua, preventivamente surgelata nel surgelatore del nostro frigorifero domestico (quindi contenente ghiaccio alla temperatura di circa –20° gradi centigradi), o ghiaccio: questo accorgimento permette di tenere al fresco per un paio di giorni cibo particolarmente deperibile.

 
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