Le vele danzano sinuose, chiglia e dritto di prua fendono, inesorabili, l’acqua spumeggiante. Sparute nuvole bianche galleggianti nello spazio lambiscono un eccezionale e soleggiato cielo azzurro d’aprile. Marakaibo scivola silente sul mare…
Man mano che ci allontaniamo, Ancona e il suo porto diventano sempre più piccoli, fino a scomparire. Anche la costa, lentamente, si perde nella foschia.
L’equipaggio sonnecchia mentre qualcuno parla del più e del meno.
Nella quiete del momento, grazie al mare forza zero, si sente il comandante chiedere alla cambusiera:
«Alessandra, hai comprato la pelle di daino per asciugare la barca?»
Risposta:
«No, ma ho approvvigionato la cambusa con salame, lonza, fave, pane, formaggi e beveraggio. Purtroppo mi sono dimenticata le pelli!»
Il comandante, sempre con gentilezza:
«Pazienza, le compreremo la prossima volta».
Tiziana, ragazza carina con tutte le sue “cosine” in ordine, contenta della vacanza in barca, anche, probabilmente, perché l’equipaggio le è congeniale, soprattutto Luca, trentatreenne bello e intelligente! Lei ride in continuazione, tant’è che, affettuosamente l’ho soprannominata “scemina”.
Alessandra, la cosiddetta cambusiera, opera nel laboratorio d’analisi dell’ospedale di Ancona. Intelligente ma un po’ bisbetica !!
Al timone lo skipper Andrea, quarantaquattrenne, bello, aitante, colto, ma, soprattutto, simpatico e gentile. Di professione è avvocato, serio, attento alla rotta, immerso nei suoi pensieri, ascolta il fruscio dell’onda mossa dalla barca. Le vele danzano, Andrea scruta l’orizzonte !!
Charlotte, quarantacinque anni circa, alta e ben equipaggiata, tant’è che mi è venuto spontaneo soprannominarla “bella gnocca”. A lei tale appellativo non dispiace, anzi…
Charlotte ha imbarcato anche i suoi due figli Oliver, tredici anni, e Alexander otto: entrambi belli, simpatici e ben educati.
Devo dire che appena imbarcati, ho avuto qualche perplessità, ma quando ho visto che impiegavano la maggior parte del loro tempo nella lettura, mi sono tranquillizzato.
Per finire, ci sono anch’io, settantenne amante del mare, imprenditore nella vita e scrittore per passione…
Undici ore dopo la partenza, atterriamo nella prima isola della Croazia.
Dopo aver fatto dogana, espletato lista e documenti dell’equipaggio presso la capitaneria, andiamo alla ricerca di un buon ristorante locale: ci arrostiscono carne e pesce fresco a volontà.
Dopo cena, a notte inoltrata, tutti a letto per una sana dormita.
Al mattino del 26 aprile la Marakaibo, con Andrea al timone, salpa alla volta delle bellissime baie e baiette che si trovano lungo il percorso fra isole e isolotti delle famosissime Incoronate.
Sembrano un insieme di perle colorate appoggiate lì dalla natura.
L’acqua trasparente, l’azzurro del cielo che riflette sul mare, una miriade di isolette nude che si susseguono, spiaggette, roccette coralline che si intravedono sui bassi fondali…
Resta sempre una visione più unica che rara, studiata proprio per il piacere degli occhi!
Dopo aver trascorso tre giornate stupende, approdiamo nel porto dell’ultima isola croata per prepararci al viaggio di ritorno. Purtroppo, il tempo ha cambiato umore, non è più dolce come i giorni passati, freddo e pioggia ci investono, ma noi, temerari, all’alba di domenica 28 aprile, con vento a trenta nodi e mare forte, salpiamo comunque per Ancona.
Si balla, io nella mia cuccetta dormo alla grande, rollio e beccheggio mi conciliano il sonno. Sento che tutto l’equipaggio va in coperta perché qualcuno sta vomitando l’anima.
Verso le dieci mi alzo, il mare è più calmo. Sono più allegro vado in coperta a salutare l’equipaggio. Luca mi chiede di cantare un pezzo del Barbiere di Siviglia: non mi faccio pregare, inizio a cantare, ma subito Tiziana mi zittisce dicendomi che Alessandra sta malissimo. Di fatto vedo la ragazza piegata in due fuori dal pozzetto a vomitare.
Così è andata avanti tutto il giorno. Noi, però, malgrado l’onda, abbiamo mangiato e bevuto lo stesso.
Nel tardo pomeriggio, dopo aver avvistato Monte Conero, la cima che domina la città e finisce sul mare, approdiamo nel nostro porto di Ancona da cui siamo partiti quattro giorni prima.
Fine della vacanza! |